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Chiesa di S.Giuseppe ai Teatini
Nel centro storico di Palermo, in un angolo dell’incrocio che divide la città in quattro parti formando i cosiddetti “Quattro Canti”, c’è la chiesa di San Giuseppe dei Teatini, uno degli esempi più belli del barocco siciliano.
Progettata dai teatini Pietro Caracciolo e Giacomo Besio, la chiesa fu eretta su una precedente chiesa dedicata alla Madonna della Provvidenza, la quale ancora si estende, come cripta, sotto l’attuale edificio ecclesiastico che fu innalzato su colonne alte da sette a dieci metri e interamente rivestito di pregiati marmi e affreschi.
L’imponente edificio religioso dedicato a S. Giuseppe, fu edificato a partire dal 1612 e completato nel 1645 e nasce nell’ambito del rinnovamento architettonico e urbanistico della città dove i nuovi ordini religiosi svolsero un ruolo decisivo fino a tutto il XVIII secolo.
A pianta basilicale, l’interno riccamente adornato da un ininterrotto manto di decorazione a intarsi marmorei policromi è uno scrigno che contiene una strabiliante sfilata di arte barocca realizzata tra il XVII e il XVIII da artisti come: Lorenzo e Ignazio Marabitti, Paolo Corso, Guglielmo Borremans, Andrea Palma, Giuseppe Musso, Salvatore Valenti, Giacomo Pennino, Antonio e Vincenzo Manno, Procopio Serpotta, Filippo Tancredi, Olivio Sozzi, Giuseppe Velasco.
Su un piedistallo, addossata alla parete d’ingresso, a sinistra per chi entra, la quattrocentesca Madonna dell’Oreto, delicatissima scultura gaginesca.
Dall’interno della chiesa, attraverso una scala, si accede ad una chiesa ipogea, dedicata alla Madonna della Provvidenza, famosa per una sorgente d’acqua presente al suo interno a cui la devozione popolare ha attribuito poteri miracolosi.