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Festa del Convito a Roccavaldina
La festa del “Convito” è una delle tradizioni religiose più caratteristiche che si celebrano a Roccavaldina e trae origine da un leggendario episodio secondo il quale, in un’epoca antica, in seguito ad una terribile carestia, i roccesi invocarono l’aiuto di S. Nicola e questi miracolosamente fece giungere sulla costa un veliero carico di riso che riuscì a sfamare la popolazione.
Da allora, per consuetudine, la festa del “Convito”, ricade la prima domenica d’agosto con una cadenza che secondo la tradizione non può essere inferiore ai cinque anni e superiore ai cinquanta.
Nelle modalità di esecuzione, il Convito ricorda molto un tipico rito pagano con il sacrificio di un vitello che nel caso specifico viene immolato in onore del Santo patrono, San Nicolò di Bari. La carne dell’animale “sacrificato” viene bollita, e nel suo brodo viene cotto riso senza sale.
La celebrazione del Convito si apre con un corteo religioso che muove dalla chiesa Madre verso la piazza principale del paese, al quale ad un certo punto si unisce il corteo composto da uomini che trasportano calderoni contenenti carne bollita e riso, Botticelle con il vino, alcune donne abbigliate per servire, portano ceste con pane. Le libagioni sono seguite dai notabili, dalla banda musicale e da una folla di fedeli.
Chiude il corteo il gruppo dei sacerdoti e la vara con San Nicola benedicente seduto in trono. Arrivati nella piazza ove sono state disposte delle lunghe tavole imbandite la statua del santo viene collocata su un baldacchino e a turno i presenti possono sedersi a tavola ove verrà servito loro un piatto di riso cotto nel brodo di carne del vitello, pane e del vino.
Consumato il pasto ci si alza per permettere ad altri di poter partecipare al Convito, in onore di S. Nicola, protettore di Roccavaldina.