Secondo la tradizione nel 42 d.C. i messinesi mandarono un’ambasceria alla Madonna dichiarandole la loro fedeltà. 

La Madre di Cristo rispose con una lettera che fu custodita per secoli nella cattedrale di Messina fino all’incendio che la distrusse nel 1253. Ricevuta la lettera i messinesi dichiararono la Madonna protettrice della città celebrandola il 3 giugno con l’appellativo di Madonna della Lettera e celebrandola in modo particolare il Ferragosto.

Elementi fondamentali di questa celebrazione sono la processione della Vara e la sfilata delle due grandi statue dei giganti Mata e Grifone a cavallo, i quali nei giorni precedenti il Ferragosto, fanno la loro annuale passeggiata nei vari quartieri della città, fino a fermarsi nella piazza di fronte al municipio dove restano esposti alcuni giorni all’ammirazione dei visitatori.

La “macchina della Vara” dalla quale deriva quella attuale fu costruita nel 1535, in occasione dei festeggiamenti per il trionfale ingresso di Carlo V a Messina. 

Oggi la “Vara” è alta circa 14 metri e pesante intorno alle 8 tonnellate. E’ composta da un pesante basamento in legno detto cippo, al quale sono fissati due grandi pattini d’acciaio che servono a farla scivolare sull’asfalto. Dal cippo s’innalzano le sovrastrutture foggiate in modo da apparire come una grande piramide di nuvole, con il sole e la luna attorniati da angeli rotanti intorno ad essi. Più in alto, in prossimità del vertice, un globo azzurro stellato, rappresenta il cielo, circondato anch’esso da piccoli angeli rotanti e sulla cima, la figura dell’Altissimo che regge sul palmo della mano destra la statua della Madonna Assunta.

Il 15 agosto, festa della Madonna Assunta, si mette in scena la solenne processione della Vara. Moltissima gente accorre per rivivere al grido di “Viva Maria”, il momento magico in cui la grande Vara alta 15 metri con in cima la figura dell’Assunta, prende il via da Piazza Castronovo per raggiungere Piazza Duomo.