Festa del SS. Crocifisso di Aracoeli (S. Marco D'Alunzio - ME)
La processione del Crocifisso, apre i riti della Settimana Santa in Sicilia. Le sue origini risalgono al 1612 e da allora il rito si ripete sempre uguale. Dopo la messa cantata delle 11:00, il SS. Crocifisso viene estratto dalla sua cappella e con grande ardore religioso innalzato su un fercolo preparato sul sagrato della chiesa, con ai piedi il quadro della Vergine dei Sette Dolori trafitta da spade d’argento.
Intanto, nel vicino oratorio di S. Maria dei Poveri, si preparano i Babbaluti, fedeli che vestono un caratteristico saio blu, un cappuccio che li rende irriconoscibili e ai piedi solo pesanti calze fatte a mano, i “piruna”. Una particolarità è data dal fatto che fra i Babbaluti sono ammesse anche le donne.
Ad un certo punto della funzione religiosa all’esterno della chiesa fanno il loro ingresso i Babbaluti che disponendosi in coppia e, dopo aver baciato per terra in un punto stabilito, entrano in chiesa dalla porta secondaria e vanno a posizionarsi ordinatamente sotto il fercolo.
Dopo le omelie, inizia la processione per le vie principali del paese. Cristo viene portato a spalla dai “Babbaluti” che cadenzano l’andatura con la lamentosa invocazione “Signuri, Misericordia, Pietà”.
Al termine della processione il Crocifisso viene innalzato al centro della navata centrale e nel pomeriggio, dopo la Via Crucis, posto nel “Sapurcu” (Sepolcro). Questa struttura, allestita davanti all’altare maggiore da artigiani locali, rappresenta il Pretorio di Pilato che illuminato da centinaia di candele è abbellito con fasci di fiori. Il Crocifisso rimane in questo Sepolcro fino all’indomani quando dopo essere passato in mezzo al popolo in preghiera, viene sistemato nella sua cappella da dove sarà deposto l’anno successivo.